Daje Silvio!

No. Non sono Gau. Lo so, può sembrare.
E non sono nemmeno impazzito.
E allora? E allora, complice la penuria di Internet (Telecom DEVI MORIRE!), mi dedico alla Tv con maggiore attenzione. E mi sono "goduto" questa vergognosa farsa della Finanziaria in tutto il suo splendore.
Ha ragione Sergio Romano. Gli ultimi dieci governi non hanno avuto un disegno politico. Non si riesce piu’ a vedere un Governo che prepara la Finianziaria con un progetto. E’ un vergognoso gioco delle parti in cui ognuno tira dalla sua e la figura dei poveracci ce la fanno i Padoa Schioppa e i Tremonti della situazione. Questo paese è economicamente alla frutta ed ha bisogno come il pane di una progettualità vera.
Quindi il nodo è tutto lì: la riforma elettorale. Non è possibile infatti che sono quindici anni che i vari Governi si trovino a dover gestire i ricatti minatori delle piccole controparti. Dini è al centro dell’attenzione. Ma sono in tre! Cazzo se non lavorassi lontano da Roma li avrei uccisi tutti e tre. Non voglio parlare di quei "mentecatti unti dal signore" della sinistra. Si meritano Chavez, Castro e i Peronisti.
E allora? E allora viva Silvio, cazzo! Ha passato cinque anni a dare retta alle fisime idiote di alleati dalla consistenza politica di un opossum. Ora gli stessi idioti fanno a gara a sbertucciarlo e a proporsi al centro-sinistra per riforme elettorali del cazzo. E lui. Lui tutto bagnato conduce la sua commovente battaglia contro i mulini a vento su un barcone al centro del Tevere. Mi ha quasi commosso. E’ l’unico che non sta facendo giochetti da mafioso ma combatte per qualcosa insieme a quell’altro poveraccio di Prodi (a cui va tutta la mia stima personale…).
Non ho mai votato Berlusconi e mai lo voterò, questo è sicuro, ma se invece di menarcela con sta storia della spallata capisse che in Italia l’unica via d’uscita passa da lui e da quei coglioni del Partito Democratico…
Premierato forte con doppio turno.
Un patto a due, insieme alla Lega. Ce la possono fare. E’ l’unico modo per mandare a cagare tutti i camorristi del nostro emiciclo: i Mastella, i Diliberto, i Casini, i Dini ed i Fini.
E’ che ci vuole coraggio.
Ed ha ragione Gau. Di coraggio nella nostra scena politica ce l’ha solo lui.
Daje leone. Daje tutti.

7 Risposte to “Daje Silvio!”

  1. gau Says:

    Sono commosso. E ora si è inventato il Partito del popolo della Libertà, in mezzo a centinaia di scalmanati a Piazza San Babila, improvvisando un comizio con un microfono afono, appeso alla portiera di una macchina…
    Comunque, se hai bisogno di una mano per sfasciare quelli della Telecom, io ci sono…

  2. utente anonimo Says:

    Io sono basito. Cosa vorrebbe dimostrare/fare? Se adesso Uolter si siede al tavolo delle riforme con il segretario del PdPdL (pare uno scioglilingua) è più coglione di quello che pensassi: ormai zio silvio rappresenta solo se stesso (e pochi altri, ma veramente pochini), Uolter non ha i titoli per parlare di riforme con chi che sia, visto che è il Sindaco di Roma…mi sembra la mossa della disperazione…scusate ma vado a farmi la pippa che aspettavo da 14 anni!!! K

  3. marish Says:

    Sono perplesso.
    Ma se Silvio non lo segue nessuno, dove sono finiti tutti gli elettori di Forza Italia? Non li avranno mica tutti gasati… Mi sa che, come al solito, ti stai facendo soverchiare dal tuo grosso difetto nel “pensare-fare politica”: considerarla una faccenda da stadio. Qui non si tratta di tifare per uno o contro l’altro ma di osservare il drammatico fallimento di una intera classe politica. Di osservare decine di governi alla mercè dei vari “rifondazione an degli udeur ccd”. Significa il solito dilemma. Tra chi sogna la democrazia partecipativa e chi invece prega la notte per un premierato, per un governo che vai a votare sapendo che farà ciò che dice sulla base di un progetto e non sulla base di un programma risibile dal fatto che nasce mettendo d’accordo 6 alleati… E’ ora di mettere le cose in chiaro. Lo vogliamo cambiare questo paese o vogliamo rimanere con il Pentapartito (dimmi la differenza che c’è fra i governi della “meravigliosa” seconda repubblica e i precedenti…)

  4. gau Says:

    Parole sante. Poi, quello lì rappresenta pur sempre il 24% degli elettori (ultime elezioni) e non sono sicuro che oggi lo voterebbero in pochini. E comunque io un pizzico di rimpianto per il pentapartito lo provo sempre…

  5. utente anonimo Says:

    Appunto rappresenta il 24% degli italiani: non misembra un numero congruo di persone tale da potersi sedere da solo al tavolo delle riforme…si sedesse ad tavolo politico tale che nel complesso rappresenti almeno il 65/70% degli italiani e concordasse, e si accordasse…in democrazia funziona così…poi è chiaro che se, invece, sognamo un chiunque che permetta a noi tutti di pensare al proprio microcosmo, delegando le cosa pubblica a “chi se ne intende” beh, il discorso cambia. Non parliamo di riforme, ma di dittatura. La democrazia è un processo lento, che, purtroppo, in Italia si sta eccessivamente rallentando…certo non può essere berlusconi che grazie alle lentezze e storture dell’italia si è fatto d’oro che può anche solo minimamente pensare di parlare di riforme dello stato. Fortunatamente col tempo abbiamo perso il principio di autorità, ma con esso anche quello di autorevolezza. E’ solo la mancanza del principio di autorevolezza che permette a berlusconi di parlare di riforme dello stato, di democrazia ecc ecc…perchè se esistesse il principio di autorevolezza, berlusconi sarebbe assolutamente deligittimato a parlare e proporre soluzioni e idee su come riformare e migliorare lo stato. Non si tratta di demonizzare l’avversario politico, si tratta di rileggere la storia di Silvio Berlusconi uomo e politico: un corrotto, un lacchè dei potenti di turno (soprattutto di uno…), un uomo senza scrupoli che ancora non ha spiegato da dove ha preso i soldi. Solo nel giorno in cui avrà sciolto tutti i suoi nodi sul passato, avrà fugato tutti i sospetti, ma soprattutto il giorno in cui spiegherà all’Italia da dove ha preso i soldi potrà parlare con leggittimità di riforme, di democrazia e di funzionamento della cosa pubblica…apportando la sua e le sue idee, forti di quel quarto di italiani che mediamente lo votano. Anche perchè se è vero come è vero che rappresenta “BEN” il 24% del popolo italiano, c’è (se la matematica non è un’opinione) solamente un 76% di italiani che per vari motivi non si riconosce nelle sue idee e nei suoi progetti…oppure anche questa considerazione è peronismo? Cos’è…vogliamo ripristinare il suffragio per censo? No perchè a me sembra di leggere tra le righe come una volontà di leggittimazione dell’elettorato attivo: chi vota per Berlusconi o per Veltroni ha diritto di parola, soprattutto se vive nel culto della rappresentatività (spesso è culto della persona che comanda…), se al contrario osa impicciarsi o, peggio, si colloca al difuori dei due “leggittimati” allora viene denigrato come: un qualunquista, un peronista, un antipolitico, uno sfascista o chi ve pare a voi!! Anche questa è democrazia?

  6. utente anonimo Says:

    La smettiamo con queste menate? Io sto parlando della realtà del paese, tu sembra che parli dell’ultimo numero di Dylan Dog. Io parlo della necessità di avere un progetto vero politico alla base della formazione di un governo. Non voglio vedere più governi assemblati alla meno e peggio con camorristi della politica pronti a far cadere governi pur di ottenere il loro piccolo contentino per il loro piccolo elettorato (pensa in che merda di situazione ci troviamo per far contenti quegli stronzi dell’ucd sulla legge elettorale, pensaci e non voglio parlare delle cazzate assortite che ci tocca votare per colpa di quegli idioti dei verdi e di rif comunista…). Ma non voglio andare oltre. Mi basta pensare che tutto ciò determini il tuo riposo tranquillo… “non siamo in dittatura”. Già mi ti vedo chiaramente in sovrappeso trastullarti nel tuo letto tutto tronfio dei 500 partiti… e questo mi basta per essere felice.

    M

  7. gau Says:

    Ri-parole sante. E comunque lui e PD fanno probabilmente un po’ più del 50% dei voti. Sarebbe meglio il 100%, ma nella vita non si può avere tutto…

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